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Dopo il fallimento della Repubblica Romana, nel 1849 Giuseppe Garibaldi lascia Roma alla volta di Venezia dove intende accorrere in difesa della Repubblica di San Marco. Inseguito dagli Austriaci trova rifugio nelle valli ferraresi e ravennati in una "trafila" che è qui ricostruita con dovizia di particolari e in tutto il suo fascino e interesse storico. In queste zone, ancora parte dello Stato della Chiesa, riceve la solidarietà di molti uomini e donne animati da quegli ideali di indipendenza e unità nazionale che tanto contribuirono, negli anni successivi, al processo unitario. Il percorso di Garibaldi e il profondo legame con la compagna Anita, che trovò la morte a Mandriole, sono puntualmente descritti con l'ausilio di fonti e di un ricco e accurato materiale iconografico e cartografico, frutto dell'attento lavoro di ricerca compiuto dalle autrici.