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È la storia che - dal 1988 al 2009 - ha portato prima all'approvazione e poi alla realizzazione dell'ampliamento della sede principale del Politecnico di Torino. Un progetto nato come semplice "raddoppio" e col tempo diventato un vero e proprio campus. Un modello che si richiama a precedenti illustri, su tutte Stanford e la Silicon Valley, ma che - per le dimensioni e per il contesto in cui si è sviluppato - presenta caratteristiche assolutamente originali. Un campus, dunque, ma "all'italiana", ovvero in versione riveduta e corretta sulla base degli spazi, delle risorse, delle istanze che offre Torino, una one company town di stampo fordista unica nel suo genere ma alle prese con i limiti e le potenzialità tipiche della realtà italiana. Il libro affronta con stile divulgativo e giornalistico - e con interviste ad hoc a testimoni privilegiati intervistati per l'occasione: da Sergio Chiamparino a John Elkann, da Gianfranco Carbonato ai diversi rettori che si sono succeduti negli anni - tutti i temi legati alla creazione di questo campus: la fase progettuale, gli attori, i sostenitori, le risorse, i lavori e i processi che si sono sviluppati in parallelo. Tutti elementi che concorrono a rendere la cittadella politecnica torinese un modello, un caso-scuola per l'Italia nella sua trasformazione da faber factory a knowledge factory.