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Questa è la terribile unica annata della rivista che Papini s'inventò per abbandonare i lidi ormai esplorati del tumultuante pragmatismo logico-linguistico, critico e battagliero, e approdare al nostalgico porto dell'anima, dove potersi aprire a tematiche etico-metafisiche, forse esistenziali. Per questo viaggio intellettuale nuovo è l'equipaggio, reclutato tra i collaboratori della collana "Cultura dell'Anima" e della rivista "Rinnovamento", mentre con i vecchi compagni del "Leonardo" le relazioni declinano sul polemico; ricchi dell'esperienza editoriale presso la Carabba i nuovi componenti dell'equipaggio fendono come una lama tagliente gli strati culturali che si pensavano sedimentati e si aprono provocatoriamente nuovi panorami intellettuali, con vista sempre verso l'Europa.