Tab Article
Nel 1956 nasceva il Consorzio ZIP con il compito di "fungere da volano" per l'economia padovana, realizzando le infrastrutture per consentire l'insediamento delle imprese in una zona industriale a est della città. Per dar spazio a questa nuova realtà fu compiuta tabula rasa su una superficie di dieci milioni di metri quadrati di territorio, dove era viva, da secoli, una cultura rurale intrisa di valori. Un territorio compreso tra le località di San Lazzaro, San Gregorio, Granze e Camin, fu completamente trasformato per consentire il passaggio alla modernità industriale. Qualcuno, però, dovette sacrificarsi. Fu così che in nome del progresso, centinaia di famiglie dovettero lasciare tutto quello che avevano subendo un danno irreparabile in termini materiali, mentre nulla poté ripagare della perdita sul piano umano. Persone ingiustamente accusate di essere state contrarie al progresso. Nel gennaio del 2020, a distanza di sessant'anni da allora, il Consorzio ZIP ha terminato il suo mandato e gli Enti Fondatori (Comune, Provincia e Camera di Commercio) hanno avviato le procedure per la sua chiusura. Alla luce di quanto è avvenuto abbiamo ideato questo libro con l'obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni le vicende accadute in questo territorio e per i meno giovani un aiuto per non scordare. Il testo ha un taglio corale poiché è ricco di testimonianze dirette, raccontate da persone che hanno vissuto l'esperienza dell'esproprio e ora hanno voluto cogliere l'occasione per far sentire la loro voce. Il libro è, quindi, uno spazio dove dare la parola ai "vinti" di questa storia, che nelle celebrazioni decennali è sempre stata festeggiata, da chi realizzò la zona industriale, come una "scommessa vinta". La narrazione è suddivisa in tre parti: la prima racconta la nascita e lo sviluppo della zona industriale e quanto accaduto alle comunità locali; la seconda descrive il territorio anteriormente alla trasformazione fisica; la terza termina con i motivi che hanno portato alla cessazione del Consorzio ZIP.