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Il 15 febbraio 1944 Cesare Carmi, zio dell'Autrice, compiva 21 anni. Festeggiò, prigioniero nel campo di concentramento di Fossoli, il suo ultimo compleanno. Era nato nella ridente Liguria e morì nell'inverno del 1945 in un luogo imprecisato della desolata terra polacca. Dopo la guerra, per lungo tempo, Cesare rimane una figura evanescente. La sua immagine acquisisce una vera concretezza solo nel 2013, quando la famiglia viene in possesso di un pacchetto di lettere scritte nella quasi totalità dal campo di Fossoli e indirizzate principalmente a una ragazza di Chioggia, Flavia Silvestri, che le custodirà amorevolmente tutta la vita. L'analisi di queste lettere e di quelle del suo amico veneziano Luciano Mariani, compagno di prigionia sopravvissuto ad Auschwitz, ha permesso di conoscere Cesare nella sua completezza, il suo modo di affrontare la realtà e l'evolversi della sua personalità