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Alle soglie dell'anno Mille fosco si presenta l'orizzonte delle frontiere; da secoli ormai i poteri bizantini, longobardi e germanici si scontrano per assicurarsi ulteriori lembi di territorio italiano, il quale ora viene ripetutamente colpito da incursioni barbare devastatrici. Il giovanissimo e visionario Ottone III necessita di fides potenti per difendere e mantenere l'integrità del Sacro Romano Impero ed affida a Rambaldo II di Collalto alcune proprietà nella zona di Mestre, Parlan e Brendole. È l'anno 994 d.C. e da un atto strategico di natura politica, che sancisce l'unione indissolubile della famiglia comitale con l'area, ha inizio una storia che vede il susseguirsi di vicende documentate nel comparto oggi occupato dalla Casa di Anna. L'accurato spoglio dei documenti antichi custoditi presso l'Archivio di Stato di Venezia dipinge una realtà sfaccettata di tipo rurale, occupata dalle proprietà fondiarie delle Confraternite laiche e dei Monasteri. Le vite di eminenti famiglie veneziane, come i Sardi ed i Vendramin, si intrecciano con vitalità a quelle di semplici privati contadini e mercanti. Nel vortice della memoria storica chiare si delineano le dinamiche umane simili a quelle dei giorni nostri, in cui lasciti, affittanze e sopraffazioni