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La poesia di Ruggero Marino è una sorta di graffio alla compattezza e all'imperscrutabilità del mondo e della vita. Una richiesta continua, avanzata di un senso o, almeno, la possibile risposta alle molte domande che affiorano nel "viator", metafora forte che lo accompagna nelle tante peregrinazioni, mentre il suo occhio, la fantasia, la memoria scorrono come in un caleidoscopio sulle immagini di un passato su cui si deposita il caldo alito della nostalgia. Le parole di Marino sono semplici, dirette, fortemente comunicative. Anzi sembrano spingere sulla capacità di comunicare emozioni.