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La poesia di Giovanni Coppola è una poesia di "materia", una poesia che scava e mette a nudo sotto l'occhio del poeta il rapporto tra uomo, inteso a livello universale, e il suo divenire. Un divenire che Giovanni coglie perfettamente con un dettato preciso, con l'alternanza di "materia" e "antimateria", dove l'individuo è obbligato a percorrere una propria via crucis, magari quotidiana, nel tentativo estremo di cogliere le motivazioni per la sopravvivenza.