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In quale misura e se questo «dissegno» di Vincenzo Scamozzi, commissionato da Gerolamo Cornaro nel 1596, «per la fabrica delle stalle, luoghi da carozze, stanze et entrate de mezo a longo la strada nella corte vicino al suo pallazzo de Piombino» possa costituire il modello progettuale della concezione teorica «della casa rurale per padrone di molti poderi e di grossissime entrate» che avrebbe dovuto avere «comoda habitatione per i Castaldi, ò fattori di Villa, e serventi», dovendo inserire la propria invenzione all'interno di una partitura scritta da Michele Sanmicheli che «a Piombino fece la casa cornara», con a due passi il palazzo di paternità palladiana, «ch'è di gran valore per la sua struttura, ma non di rendita corrispondente» non ancora completo. «Da una parte [dove] vi è la cucina, e luoghi per massare, e dall'altra i luoghi per servitori» vincolato ad intervenire su un antico fabbricato da restaurare ed ampliare...