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Nato a Tripoli da famiglia originaria di Gallipoli, Emanuele Caracciolo (1912 - 1944) è l'unico regista cinematografico finito tragicamente - a soli 31 anni - nell'elenco delle vittime dell'eccidio nazista delle Fosse Ardeatine, nel cui sacrario le sue spoglie riposano. Militante futurista, giornalista e cineasta soprannominato da Filippo Tommaso Marinetti "il futurista veloce", fu un attivo esponente del "Secondo Futurismo" meridionale. Studiò a Napoli, dove scrisse su numerose testate e su periodici futuristi, e dove conseguì la laurea in Economia e Commercio. Nel 1936 si trasferì a Roma per seguire i corsi del neonato Centro Sperimentale di Cinematografia. Fu allievo di Blasetti e Gallone (di quest'ultimo fu aiuto per Marionette e Giuseppe Verdi). Diresse un'unica pellicola, "Troppo tardi t'ho conosciuta" (1940), surreale commedia a sfondo operistico (nel cast, l'allora ventenne Dino De Laurentiis) dispersa e ritrovata solo nel 2003.