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Tra il 1919 e il 1920, gli anni del "biennio rosso", anche in Sicilia, come in tutta Italia, ebbero luogo le grandi lotte contadine per la conquista della terra e per ottenere aumenti salariali, miglioramenti delle condizioni di lavoro e riduzione dell'orario lavorativo a otto ore giornaliere. Scioperi, occupazioni, manifestazioni, cortei di protesta, alimentati dalla vittoria ottenuta dal Partito Socialista nelle elezioni politiche del 1919, si verificarono un po' ovunque, mettendo in discussione l'assetto economico e politico della borghesia e del notabilato. A Noto, dove il misero salario giornaliero veniva arrotondato con un piatto di minestra e con un litro di vino, si fece ricorso al già sperimentato sistema di decapitazione del movimento di lotta, e un giovane sindacalista, Paolo Mirmina, venne ucciso durante un comizio socialista. Un delitto rimasto impunito, come altri del resto, nelle cui pieghe Enzo Papa si addentra per capire, per farne memoria.