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Dopo eventi epocali di chiaro respiro comunitario, come la nascita dell'Unione Europea e la democratizzazione dei paesi del blocco comunista, iniziata nel 1989, assistiamo con apprensivo stupore alla nascita e allo sviluppo di diversi movimenti politici e sociali di aspirazione nazionale o nazionalista. Nonostante le apparenze, tuttavia, non è un paradosso perché alle grandi iniziative per una maggiore integrazione e cooperazione di diverse unità politiche, culturali, sociali ed economiche si sono sempre contrapposte forti iniziative centrifughe. E non sempre le legittimazioni avanzate da vari movimenti del genere sono deboli e prive di ragioni storiche, linguistiche, religiose, etniche e così via. Questo anche perché lo status quo delle configurazioni geopolitiche non corrisponde, in modo talvolta provocatorio, alle morfologie geoculturali ancorate nella memoria e nell'identità delle collettività regionali; basti pensare alla Scozia, alla Catalogna, ai Paesi Baschi, all'Irlanda del Nord, all'Ucraina.