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Nella Costituzione della Repubblica Italiana vi è un articolo, il n. 8, che così recita: "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze". Il testo della Costituzione entrò in vigore il primo gennaio 1948. Ma il cammino che portò alla sua prima attuazione, nel 1984, fu veramente lungo. Il numero speciale della nostra rivista per il Trentennale dell'Intesa tra lo stato italiano e l'Unione delle Chiese Evangeliche Metodiste e Valdesi ricostruisce quindi, di fatto, un itinerario lungo quanto la storia della Repubblica. Ma nel primo decennio di vita della Repubblica non c'è soltanto l'attesa per l'attuazione di questo articolo della Costituzione. Ci fu anche una vera e propria persecuzione nei confronti delle Assemblee di Dio, dei Pentecostali, per capirsi, perseguitati dal fascismo in nome della difesa "dell'integrità fisica e psichica della razza" per effetto di una circolare dell'allora sottosegretario all'interno Guido Buffarmi Guidi, del 9 aprile 1935, che venne mantenuta in vita anche nella Repubblica democratica italiana, fino a quando fu abrogata formalmente il 16 aprile 1955.