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La Sicilia possiede un ricchissimo patrimonio di tradizioni e di memorie popolari e ha prodotto una cultura viva e articolata. Tra i diversi patrimoni quello etnico-musicale ha una grandissima importanza, perché legato alla complessa e stratificata realtà dei piccoli centri, dove viva è ancora tutt'oggi la partecipazione corale e comunitaria ai momenti di festa, in cui balli e canti sembrano i principali bisogni del popolo siciliano. È così a Santa Lucia del Mela, dove si conserva intatta una caratteristica forma di canto detta per l'appunto a la santaluciota. Feste rionali, momenti di riposo dopo il lavoro, riunioni familiari, sono tutte occasioni in cui è possibile ascoltare un cantore (di norma una voce, talvolta due alternate) accompagnato dall'organetto. A Santa Lucia del Mela si attribuisce paternità stilistica di questa particolare forma di canto che, come si può ben immaginare, si è diffusa in maniera capillare su tutta la fascia costiera ionica e tirrenica. Con questa raccolta di canti a la santa luciota Antonio Merulla ci fa conoscere segmenti importanti della storia locale, riportandoci indietro ad un passato che per certi versi continua a vivere in questi canti.