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"La fucina dei sogni" è un libro sull'alchimia. Dalla prefazione a firma dello storico dell'arte, Andrea Italiano, si evincono concetti legati alla qualità e allo stile dell'opera. L'uomo moderno è un uomo senza un punto di riferimento interno-esterno che lo possa guidare nel periglioso cammino della vita, paragonabile ad una barchetta nel mezzo di una tempesta, senza un faro che la illumini. È un uomo triste perché ha smarrito la speranza del Sacro, del ritorno a casa; è schiavo perché legato al più spietato dei padroni: la macchina. Il libro di Giuseppe Giunta parte da da qui, ma non è qui che si vuole fermare. L'autore vuole rifondare l'idea di uomo, vuole infondere a questo corpo morto un nuovo anelito di speranza.