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Il presente testo intitolato "La culla senza suoni" è suddiviso in quattordici capitoli, sigillato dalla lettera dell'amato figlio, Davide, diciottenne, e arricchito da nove significative poesie enucleate da diverse sillogi inedite di Carmelo Coppolino Billè. Detto titolo referente preavvisa subito il lettore per la durezza impietosa dell'espressione. Si tratta, infatti, di un lettino per neonati, ovvero di un'infanzia muta, senza la presenza di care voci umane (mamma, papà e altri) o di suoni musicali. È la tipica situazione degli infanti abbandonati, accolti e allevati in particolari istituti chiamati brefotrofi. Da simile condizione, tali infanti sono salvati solo da una fortuita e provvidenziale adozione. Proprio questa forte tematica Carmelo Coppolino Billè sottopone all'attenzione del lettore nella presente biografia.