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Non è semplice definire l'opera di Ed Warner e Petite Paulette; un libro di poesie scritto a due mani è piuttosto insolito. In genere, si ritiene che la poesia esprima il lato profondo, intimo ed esclusivo di ciascuno, richiedendo, dunque, un unico soggetto parlante. In questo caso non è così e ci troviamo, anzi, di fronte a due autori che riescono a raccontare insieme ciò che sentono della vita e del mondo, delle vicende di tutti i giorni che li hanno colpiti e del loro articolarsi entro racconti più grandi, antichi e arcani, tanto da dare il nome alla raccolta: "La voce di Pandora". Si tratta, talvolta, di scritti non sempre sotto forma di poesia, per lo meno di quella che solitamente ci aspettiamo, data da versi di qualche misura, ritmo e, ma questo si può dire veramente arcaico, dalla rima. Sono, queste, forme messe in discussione da un secolo, perché allora pensate come sostanza della poesia stessa, mentre oggi sappiamo che non ne costituiscono la dimensione essenziale.