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La mimesi, originariamente al centro della Poetica di Aristotele, ha dispiegato nel corso dei secoli un ampio spettro di accezioni, talvolta contrastanti, da rappresentazione di azioni e vicende umane, a imitatio di modelli classici, per legarsi infine all'idea di realismo proposta, alla metà del secolo scorso, da Eric Auerbach. Ma è in epoca postmoderna che, declinata in termini di emulazione, di mimicry o di performance, la nozione è inopinatamente riemersa nella teoria dell'influenza poetica, negli studi postcoloniali e di genere. In virtù delle tesi formulate all'inizio degli anni Sessanta da René Girard circa il "desiderio mimetico" o "triangolare", infatti, essa ha finito per guadagnare il centro del dibattito in ambito di antropologia, non soltanto letteraria.