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Garibaldi e Livorno: un rapporto lungo una vita. L'affinità tra l'Eroe dei Due Mondi e Livorno e i livornesi è vivo e continua nel tempo. La celeberrima impresa dei Mille vide moltissimi volontari livornesi pronti alla "chiamata" del Generale: di alcuni si conosce solo il nome o poco più, mentre altri hanno giocato un ruolo decisamente importante. Tra questi i fratelli Sgarallino, in particolare Andrea e Jacopo, a capo di numerosi giovani garibaldini, protagonisti di scontri decisivi per la conquista del regno borbonico. Ma l'impresa dei Mille è "solo" il punto più alto e conosciuto di un lungo percorso, di una vita dedita agli ideali mazziniani di indipendenza e di unità: accomunate da queste medesime aspirazioni, le vite di Garibaldi, degli Sgarallino e di molti giovani livornesi si incontrano e si incrociano costantemente. Più volte il Generale si ferma a Livorno, trovando una città sempre pronta ad accoglierlo e a condividere i suoi ideali: non passò infatti molto tempo dalla sua prima visita nel 1948 che la città sfidò gli Austriaci nelle celebri giornate del '49. Tra i protagonisti anche gli Sgarallino, che già avevano dato prova del loro valore nella campagne di indipendenza del '48. In seguito i rapporti di Garibaldi, gli Sgarallino saranno sempre più stretti e, se la Storia ricorda gli eventi del '59, del '60 e degli anni seguenti, altrettanto significativa è la microstoria, fatta di piccoli momenti, di affetti, di relazioni epistolari che durano fino alla morte di Garibaldi.