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L'odissea di una famiglia di zingari, la storia del nonno Jorga Mirga, imprigionato da Tito, quella del padre contrabbandiere Ujas Mirga, quella del narratore, Lutvija Belmoldo (così chiamato per la sua somiglianza, nonostante il nome sbagliato, con il protagonista di "À bout de souffle" di Godard), fondatore della città zingara di Shangkai Gav, e infine la tragica storia del figlio Dono Mirga, perduto nell'abisso della droga durante la guerra nella ex-Jugoslavia. Una storia indimenticabile che racconta un paese incredibile che non c'è più e insieme la follia di un popolo in fuga dalla maledizione evangelica del chiodo che fu usato per la croce, secondo la leggenda forgiato da un fabbro zingaro.