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Il ripudio del fascismo e della sua mentalità è comune oggi a numerosi uomini politici e intellettuali provenienti dal Movimento Sociale Italiano. La tesi sostenuta in questo libro è che, mentre esso è stato soltanto parziale in molti ex missini, può considerarsi totale il processo compiuto da Gianfranco Fini, giunto fino all'acquisizione dell'antifascismo quale fu praticato dagli uomini di Giustizia e Libertà e del Partito d'azione. Per parlare infatti di totale distacco dal passato fascista è necessaria l'identificazione con l'attuale Costituzione della Repubblica, soprattutto là dove essa stabilisce la divisione dei poteri e impone (secondo comma dell'articolo 54) che "i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore". Sotto questo profilo - si ricorda in queste pagine Fini non è mai cambiato, avendo egli sempre difeso tali concetti, e considerato di conseguenza il rispetto della legalità e dell'indipendenza della magistratura come un pilastro fondamentale dell'Italia moderna.