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Dove eravamo rimasti? Già, al cambiamento di casa, annunciato in chiusura del n. 19 di IF, dedicato al Gotico. Come la nave di Teseo che cambia le vele, rinnova le sartie e sostituisce qualche legname dello scafo ma resta sostanzialmente la stessa, così IF entra a far parte della famiglia di Odoya, dove peraltro i suoi autori e collaboratori hanno da tempo messo radici e trovato feconda accoglienza. Basti pensare alle fortunate "guide" - da quella alla Letteroturo di Fantascienza (ormai esaurita e in attesa di ristampa) alla più recente sulla Letteratura Esoterica di Claudio Asciuti. Dunque Odoya era il luogo ideale in cui continuare questa straordinaria esperienza, nata sette anni fa da una proposta di Marco Solfanelli, a cui va la nostra massima gratitudine per l'impegno profuso e la fiducia dimostrata nei nostri confronti: se IF esiste e può crescere, lo si deve a lui e alla sua coraggiosa casa editrice che ha grandi meriti nel campo della fantascienza e del fantastico in generale. IF riparte dal n. 20 della nuova serie, compiendo un viaggio da Chieti a Bologna, all'insegna dell'Utopia. Perché non poteva mancare questo tema in occasione del 500 anniversario della pubblicazione dell'opera di Thomas More. II numero sull'Utopia, curato da Riccardo Gramantieri e Giuseppe Panella, introduce alla nuova struttura della rivista, che si compone di due parti ben distinte: una "monografica" a tema, curata da uno a più autori che ne assumono la "responsabilità" scientifica, e una "generalista" a cura redazionale, con articoli di attualità, rubriche e recensioni.