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Quella di Henry Miller è stata una delle voci più originali della letteratura del Novecento. Inizialmente più conosciuto in Europa che in America, Miller raggiunse successo e celebrità internazionali solo negli anni Sessanta, quando i suoi "libri proibiti" già usciti a Parigi - a cominciare da "Tropico del Cancro" - furono pubblicati negli USA, dopo essere stati assolti dalla censura dalla Corte suprema come "non osceni". Fino ad allora lo scrittore aveva lavorato in relativo anonimato e povertà. La biografia di Hoyle ci racconta il percorso umano e la carriera letteraria di Miller a partire dalla Parigi degli anni Trenta, concentrandosi in particolare sugli anni - tra il 1944 e il 1961 - trascorsi dallo scrittore a Big Sur, in California, durante i quali scrisse molti dei suoi romanzi fondamentali, compresa la trilogia "The Rosy Crucifixion". Fu a Big Sur che Miller si sposò e divorziò altre due volte, dipinse acquerelli e cercò la propria realizzazione personale vivendo fino in fondo il credo estetico professato nella sua opera. Un libro che cita ampiamente la corrispondenza privata di Miller e che attinge per la prima volta a materiale precedentemente non disponibile ai biografi, tra cui interviste con Lepska Warren, terza moglie di Miller, e rivelazioni da brani inediti tratti dai diari di Anaïs Nin. Dietro l'immagine da "cattivo ragazzo" si scopre così un uomo con amicizie devote, la cui sfida ai tabù sessuali e la cui stessa presunta misoginia vengono analizzate da Hoyle...