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Nel corso di una riunione svolta al palazzo della Prefettura alla presenza del prefetto, del sindaco, del commissario di Polizia e di altre autorevoli personalità, l'onorevole Pietro Rogati, uno dei presenti all'assemblea, stramazza al suolo senza vita dopo aver bevuto un caffè. Avvelenato. La diagnosi viene confermata dal medico legale e le attenzioni del commissario Santoro si rivolgono subito verso il cameriere che ha servito i caffè: uno strano tipo allampanato e ossuto vestito di tutto punto che indossava un pretenzioso paio di guanti nonostante il caldo estivo. Il commissario Santoro e il fido Totò Lo Palco si trovano ad affrontare tortuose trame che complicano non poco il corso delle indagini ma ciò nonostante, dopo asfissianti interrogatori di tutti i personaggi coinvolti, una circostanza, apparentemente insignificante, permette al sagace commissario di risolvere il caso.