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Mezzo secolo di storia dell'Occidente scorre attraverso la televisione, osservato con gli occhi di Mao, Stalin, Lenin, Gramshi e Partizan, un gruppo di ragazzi di Valona che si attaccano ogni giorno al piccolo schermo, unico diversivo nell'isolamento fisico e morale cui li ha costretti la dittatura. È così che i ragazzi conoscono Adriano, Gianni, Corrado, La Tigre di Cremona, Pippo, Lucio, Eros e altri miti, ma anche le Brigate Rosse, il commissario Calabresi, i Beatles, la Juventus, il Vietnam, Kissinger, Coppi, la Thatcher, Aldo Moro, Ustica, la P2, Paolo Rossi, Chernobyl, il muro di Berlino e tanti altri personaggi ed eventi che hanno fatto la storia del secolo scorso. La televisione italiana diventa una grande finestra attraverso cui guardare il mondo e cercare di capirlo. Parallelamente a questo scorre la vita quotidiana dei protagonisti, fra mille difficoltà e divieti, arresti e scontri generazionali. Con la voglia di non restare imprigionati nel grande bunker in cui è stata trasformata la loro patria, Mao, Stalin, Lenin, Gramshi e Partizan imparano a parlare italiano e a suonare la chitarra, organizzano concerti clandestini, leggono libri proibiti, combattono a modo loro la dittatura, sognando di varcare un giorno la linea dell'orizzonte che li separa dalla libertà.