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Al centro dei racconti di Peter Christen Asbjørnsen ci sono credenze popolari e leggende su fate e folletti, giganti e valchirie, abitanti non sempre silenziosi di un mondo nascosto, celato nelle viscere della Terra o all'interno di una montagna. In tempi e momenti magici, questi esseri portentosi - troll dal naso lunghissimo e sirene ammaliatrici (huldrer) la cui bellezza è deturpata da una malcelata coda di mucca - escono allo scoperto, pronti a irretire gli esseri umani con le lusinghe della bellezza o con il miraggio di una ricchezza facilmente a portata di mano. Così gli uomini si avvicinano al "popolo dei monti" e stringono con esso patti e legami, salvo poi tornare alla realtà inevitabilmente delusi, segnati nel corpo e nello spirito da un'esperienza soprannaturale, per lo più diabolica. In grado di dileguarsi all'istante come gomitoli grigi che rotolano via, non a caso troll e huldrer sono messi in fuga dal suono delle campane o dall'invocazione del nome di Gesù, né possono manifestarsi davanti a chi si protegge con il santo segno della croce. Superstizioni, incantesimi e pratiche magiche tipiche della tradizione popolare compongono il fascino di questa raccolta di racconti che conduce il lettore nell'universo dei miti nordici.