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Il "sospiro degli oppressi" [...] vuole essere inteso. Senza un nuovo "patto d'umanità", sostenuto da ideologie politiche umaniste e democratiche, il "carburante rivoluzionario" del terrorismo jihadista rischia di assorbire, sotto l'ingannevole apparenza della "religione", la disperazione, le umiliazioni, la collera, le rivolte di un mondo smembrato e frammentato. Sarebbe il folle riciclaggio della rabbia rivoluzionaria, senza possibilità di una rivoluzione autentica. Al di là dei sentimenti di orrore e di collera, al di là del senso di annientamento che proviamo, si tratta di capire da quale vuoto politico e culturale emergono questi teofascismi e in che modo sono in grado di bloccare le speranze tradizionalmente riposte nelle rivoluzioni.