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"Il sogno di Ursula" è un romanzo epico al femminile: Ursula anela e rivendica la propria indipendenza e, insieme, il proprio diritto a vivere l'amore. Il conflitto spesso irrisolto, essere libere e indipendenti senza che ciò comporti la rinuncia all'amore, è rappresentato mediante la storia di ognuna delle vergini che intraprendono il viaggio lungo il Reno, in un'epoca di smarrimento esistenziale in cui il mondo si rivela pieno di pericoli e di rischi: le carestie, le malattie infettive mortali, ma anche le tortuosità del desiderio e l'ambivalenza tra l'odio e l'amore e/o il timore suscitato dal desiderio di amare ed essere amate per ciò che si è (e non per il ruolo che si dovrebbe rivestire). Una rivendicazione di emancipazione per la quale allora come ora le donne pagano spesso il prezzo più alto, la propria vita, a una società che continua a volerle sottomettere con la forza. Non a caso già nella leggenda di sant'Orsola era stata enfatizzata la santità della donna che pur di non cedere alla violenza sessuale subisce il martirio.