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"Conviene a un uomo di alto profilo impegnarsi in politica nella propria città? Ne riceve qualche vantaggio? O perde invece pace e patrimonio? E se finisce poi trascinato in tribunale dai propri amministrati? A queste domande, di stringente attualità per sé e per un pubblico civico greco di età imperiale, Dione di Prusa (I-II d.C.) cerca di rispondere con il discorso Sulla lealtà (or. 73). In un testo di breve respiro ma di ampi orizzonti, retoricamente molto curato, di cui si presenta qui la prima traduzione commentata in lingua italiana, Dione offre ai suoi ascoltatori una riflessione sul tema della scelta di vita. Sulla lealtà, richiamandosi all'antica sapienza dell'Antiope di Euripide e del Gorgia di Platone, propone una nuova risposta al dibattito: accettare un impegno attivo al servizio dei concittadini porta con sé danni sicuri, ma è una forma di filosofia militante a cui un aner pistos, un uomo «leale», non può in coscienza sottrarsi."