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'Escluse dai commenti degli antichi e assai neglette anche da quelli moderni, le décimas di Luis de Góngora (1561-1627) formano un corpus a tutt'oggi poco indagato, anche a causa dell'ingeneroso giudizio che ne dette, a suo tempo, Jorge Guillén. Composizioni brevi, forgiate sul metro della décima espinela e di tonalità perlopiù giocosa, esse abbracciano un periodo ventennale della produzione del grande poeta di Cordova e ne forniscono una sorta di controcanto arguto e mondano. La distribuzione simmetrica dell'argomento, la condensazione semantica, la concettosa pointe caratteristiche del repertorio si prestarono a registrare, commentare e giudicare la piccola e la grande storia. Ne emerge il ritratto di una personalità vivace che, ritagliato sullo sfondo di una società variegata, interessata, a volte impietosa, offre numerosi spunti di riflessione sia allo storico che al letterato. Poesia apparentemente minore, lontana dallo stile sublime del Polifemo e delle Soledades, le décimas gongorine costituiscono in realtà uno dei tanti tasselli dell'eclettica produzione lirica del cordovese, oltre che uno strumento particolarmente utile per comprendere aspetti ed episodi (..)'.