Tab Article
"Questo libro si addentra con uno sguardo interdisciplinare nel territorio di confine, ancora parzialmente inesplorato, fra la scrittura di Gadda e le arti visive. Il percorso si snoda fra i riferimenti alla pittura, alla scultura e all'architettura dall'antichità all'età contemporanea contenuti nelle opere di Gadda, con particolare riguardo agli artisti da lui prediletti - i pittori veneti del Rinascimento e quelli lombardi fra i secoli XV e XVII - e alle memorie figurative che si celano in molte sue pagine. Il filo conduttore si dipana attraverso confronti puntuali con Roberto Longhi, allìinsegna del comune apprezzamento per il realismo dei pittori lombardi e per la rivoluzione luministica di Caravaggio. Proprio dal Merisi, l'artista più amato, Gadda riprende la riflessione sulla morte, la violenza e il dolore, filtrata dall'"indagine atroce» del Manzoni dei Promessi Sposi, avvalendosi di immagini ricorrenti prelevate da tele caravaggesche. Il libro rivela come gli aspetti visivi siano la chiave dell'originalissima scrittura gaddiana - dinamica e vivace anche nella prevalenza, frutto dell'ossessione per i dettagli grotteschi e barocchi, delle digressioni sulla narrazione."