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'Prima della generazione di Orpheu (1915), l'ultima decade dell'Ottocento rappresenta già, in Portogallo, un significativo spartiacque tra la produzione letteraria precedente e quella che si affermerà all'alba del nuovo secolo. Un ruolo centrale è giocato, in tale frangente, dall'opera del poeta Eugénio de Castro (1869-1944), che, mentre s'impone come caposcuola del Simbolismo lusitano, primeggia pure per l'intraprendenza con cui riesce a integrare e proiettare la propria attività creativa nel più ampio contesto internazionale. In questo percorso d'affermazione cosmopolita una tappa decisiva è quella segnata da Belkiss, Rainha de Sabá, de Axum e do Himiar (1894), testo che, presto tradotto e pubblicato in diverse lingue, attira l'interesse di Rubén Darío e raccoglie l'approvazione di Mallarmé.'