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"Alla poesia Estellés chiede di dire la verità e nient'altro che la verità. Una verità che si rivela nel dettaglio degli oggetti, nell'esattezza dei colori, nel dolore dei ricordi, nelle movenze dei corpi, negli odori, nei rumori e negli umori: come la luce che accompagna l'alba così il mondo del poeta valenzano si illumina poco alla volta e si riempie di luce. E ad ogni sua rivelazione è diverso. Nel contempo è immutabile ed essenziale, come la verità che giace sul fondo della umana condizione. Quella di Estellés ha un nome solo, anche se prende tante forme: è la terra. Dalla terra plasmata come argilla nasce la vita pulsante, piena di amore e di forza; alla terra si torna in un ciclo di vita e morte nella cui vicenda materiale e ciclica si muove la coscienza civile e la pietas umana. Niente di ciò che è umano è estraneo al poeta, religioso custode di una sapienza antica, moderno innografo dell'identità di un popolo, archeologo del presente."