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"È possibile istituire un nesso tra la presenza di dio nel mondo, che Buber avrebbe descritto fin dai suoi primi scritti chassidici attraverso la nozione cabalistica di Shekinah, la presenza di dio nell'uomo e la presenza dell'uomo a se stesso? È possibile riconoscere alla presenza il carattere fondamentale dell'accadere di quell'originario evento d'incontro, su una risposta al tu? È possibile che, proprio attraverso l'evento della presenza, del presente dischiuso nell'Augenblick, la religione possa ritornare al suo significato di relazione, di legame vissuto nella pienezza dell'ora terrena?"