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Visitando a piazza Armerina la villa romana del Casale, ci si immerge in un mondo ricco di immagini e di particolari che danno subito l'idea dell'ambiente culturale dei suoi abitatori espressi da mosaici vivacissimi, narrano con efficacia gli usi, i costumi del tempo, il fasto e l'indole di proprietari che avevano, nell'interno della Sicilia, un buon retiro non meno prestigioso di una reggia romana. Chi erano i proprietari della villa? È la domanda che si pone il visitatore. Da chi era frequentata nelle manifestazioni pubbliche? Quali erano le loro aspirazioni? Quali rapporti sociali esistevano fra Volusiano e i coloni che coltivavano il vasto possedimento che raggiungeva Filosofiana. A queste domande ha dato risposta Malfa, dopo uno studio approfondito di testi storici e di documenti epistolari poco noti. Infatti ha ricostruito il linguaggio del tempo, giungendo ad una felicità espressiva degna della migliore letteratura classica. Col metodo della scomposizione e della ricomposizione degli strutturalisti francesi, ha reso intelligibile l'abbondante epistolario di Volusiano a Nicomaco, ricavando episodi e travagli psicologici che altrimenti si sarebbero perduti.