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Un romanzo fra reale e surreale trasporta il lettore in un'epoca appartenente ad un domani orwelliano, nella storia di una comunità futura organizzata capillarmente perché tutto, per gli umani, sia efficiente e ben programmato, dalla nascita alla morte. Lo storico Sugar Abbagnano lavora con impegno alla biografia di Giuseppe Rocci, un intellettuale dalle doti prodigiose, vissuto in Italia nel nostro tempo e dimenticato dai posteri. Ad affiancare lo studioso c'è una giovane e affascinante ricercatrice, e attorno ad essi, alla loro intesa quasi d'amore, vive una collettività senza malattie, in cui la morte è programmata fin dalla nascita di ciascuno. E in cui vi è una sessualità libera, necessaria e frequente quanto il nutrirsi, che mai scandalizza e mai è sentimento, perché l'innamoramento è consentito solo nell'ambito del matrimonio; proprio ciò che, nella vita di Sugar, scricchiola e mostra segnali di cedimento. C'è qualche crepa, nella perfetta costruzione del mondo futuro - ma la morte, discretamente, è liberatoria.