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In ognuno di questi cinque racconti l'autore propone una sinopia di romanzo in fieri, di cui mira a cogliere soltanto una tappa precisa. Restano nella memoria la comunità di anime e di volti fantasmatici che dà vita al respiro corale di "Un tranquillo posto di campagna"; e la congiura di filosofi e filologi che anima "L'internamento di Nietzsche", nel cui finale è incisa la sentenza di una possibile poetica ricongiuntiva di filosofia e narrativa. Ma non meno significative sono la vicenda familiare, ad un tempo internazionale e abruzzese, di Giuseppe Dogato e "La banda dei tre"; la via crucis amorosa ed esistenziale di Carla e del dottor Lazzari nel racconto eponimo, fino alle rocce kafkiane che lacerano l'esperienza umana di Kaplan e Martini, nel racconto "L'isola nell'oceano" e fino al dramma della "Seconda morte", esposto à la manière de Bernanos per il coinvolgimento di un sacerdote sospeso cui è consegnata la fine di questo libro davvero riuscito.