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Il faro di Pükler-Muskau è un grande racconto di viaggio, viaggio come pellegrinaggio fra realtà e allegoria, come anelito verso il sincretismo religioso di un grande abbraccio ecumenico rappresentato dalla potenza illuminante di un'unica fonte luminosa che riunisca in sé l'essenza di tutte le fedi. Spinti dal medesimo misterioso richiamo si muovono, nell'affresco di un grande afflato centripeto, personaggi diversi, indotti da diverse motivazioni personali, alla ricerca di un luogo che è allo stesso tempo uno spazio fisico e la dimora più segreta dell'anima. In questo percorso verso l'esplorazione del proprio intimo, i protagonisti intrecciano relazioni che consentono e riverberano la realizzazione della propria meta. Ma è l'amore, in fondo, il desiderio che avvia questa ricerca, l'amore in tutte le sue manifestazioni, dalla fase dell'innamoramento, che è entusiasmo puro e illimitato, alla realizzazione di un sentimento pacato e consapevole, fino allo stadio dello svuotamento delle illusioni, che nella razionalità ripensa il passato e rinnova il proprio avvenire.