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"Metro C" è una discesa nel ventre molle della città, è un viaggio in cui, ad ogni fermata, come scattando rapide istantanee, si incontrano fantasmi di ogni tempo, celebrità e personaggi anonimi, non ancora morti e non del tutto vivi. De Santis parte dalla periferia, dalle frange remote dell'esistenza, e tappa per tappa, fotogramma per fotogramma, si approssima a un centro. Senza alcuna aspirazione a raggiungerlo: ci si deve accontentare di sfiorarlo, fino a ritrovarsi da un'altra parte, in un'altra periferia, magari meno dimenticata, che sia comunque un nuovo inizio.