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Come quando si lancia un sasso in uno stagno per seguire i cerchi che si allargano attorno: così scopriamo il mondo del Ghita e di Cjaja, di Angela e di Kuntern, e di un paesino dove niente arriva e tutto torna, seduti a un tavolo, quando ormai è notte, e il bar è chiuso, e il Carema e la grappa sono finiti. Le ferite ancora aperte - e sono trascorsi anni. I bagni al torrente e nessuna rinuncia alle passeggiate in montagna. La gelosia, la nostalgia - e non si possono nemmeno nominare. Tre amici e una donna. I figli, le mogli, il lavoro come accaduti per caso - o forse inseguiti per dimenticarsi un po'. Se nulla cambia, come riesci a continuare, che cosa riesci a recuperare? Chiedilo alla pioggia. O alla montagna.