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Dal 1837 al 1875 Guastalla vive un periodo ricco di avvenimenti politici importanti che vede il passaggio dall'assetto politico nato dal Congresso di Vienna all'annessione al Regno di Sardegna, col passaggio prima al Ducato di Parma e Piacenza, poi al Ducato Estense di Modena e Reggio Emilia. Don Antonio Besacchi, attento osservatore di persone e fatti, è un prezioso e fedele testimonio delle aspettative della popolazione guastallese sorte ad ogni cambiamento di regime e puntualmente andate deluse. Egli riesce a cogliere, nella sua Cronaca, lucidamente pregi e difetti dei vari regnanti e a scindere le loro caratteristiche personali, talvolta positive, da quelle dei loro governi. Quando, a partire dal 1860, la Santa Sede e lo Stato italiano (e di conseguenza il clero e i cattolici italiani) entrano in conflitto per la politica anticuriale di quest'ultimo, don Besacchi non esita a schierarsi a fianco del Papa e non risparmia feroci critiche al Re Vittorio Emanuele II e ai suoi ministri.