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Negli ultimi decenni la memoria della Shoah è stata celebrata più per dovere di cronaca che per la convinta determinazione di voler fare i conti con quel tragico passato. Due motivi contingenti rischiano di eclissare definitivamente questo "sacro" dovere: il ritorno dell'antisemitismo, con la sua coda avvelenata del negazionismo, e il dibattito teologico sul "silenzio di Dio". Rileggendo l'opera fondamentale di Primo Levi, Biancamaria Di Domenico s'interroga sulla sua scrittura tormentata.