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È cominciato tutto per gioco, un gioco che i ragazzi fanno d'autunno... Stoneygate è un'ex cittadina mineraria. In superficie i segni della presenza della miniera sono dappertutto: certi avvallamenti nei giardini, crepe nel manto stradale e sui muri, i pali della luce piantati di traverso o piegati, il terreno nero di particelle di carbone. Sotto, invece, brulicano antiche gallerie abbandonate, cave dimenticate, misteriosi cunicoli che si perdono nel buio. È qui che Kit, tredici anni, si trasferisce con la famiglia per stare vicino al nonno, ora che la nonna non c'è più. Ed è sempre qui che Kit conosce John Askew, ragazzo problematico, ombroso e violento, che organizza nella miniera il Gioco della Morte e sostiene di riuscire a vedere i fantasmi dei bambini morti. E mentre il nonno inizia a perdere la memoria, John cerca di trascinare l'amico in un nuovo e ancora più terribile Grande Gioco... In precario equilibrio tra luce e tenebre, morte e ciclo eterno della vita, Almond riprende i temi della perdita e della crescita a lui cari in "Skellig" e "Mina" per narrare la storia di un ragazzo che ha bisogno di scendere nel buio per risalire alla luce ormai uomo. Età di lettura: da 12 anni.