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Due registi, Steno e Monicelli, due mattatori, Totò e Fabrizi, due produttori, Ponti e De Laurentiis. Due progetti di realizzazione. E due versioni del film realizzato: una quella nota, distribuita a suo tempo in sala, un'altra conservata negli archivi della Cineteca Nazionale, le cui differenze sono la parte visibile di una grottesca battaglia durata mesi tra produzione e Direzione Generale dello Spettacolo. Partendo dalla scoperta di questa edizione, Alberto Anile indaga l'iter creativo, produttivo e censorio di un film cruciale nella storia del cinema italiano. Guardie e ladri viene così analizzato dall'idea originaria alle varianti filologicamente confrontate, scoprendo grandi e piccoli retroscena di un'opera "doppia" che mescola umorismo e amarezza, ribellismo e disimpegno, aspirazioni autoriali e abbracci alle attese popolari. Altri interventi (di Emiliano Morreale, Marco Vanelli, Anton Giulio Mancino, Massimo Te Mini, Gabriele Gimmelli, Alberto Crespi, Mauro Gervasini, Cielo Pessione Fabrizi, Simone Starace, Ennio Bispuri, Alfredo Baldi, Valerio Coladonato, Dom Holdaway, Massimo Tria, Sergio Bruno) allargano il campo ai rapporti col neorealismo, alle implicazioni politiche, alla fortuna internazionale, aggiungendo documenti d'epoca e testimonianze. In chiusura un inedito eccellente: il soggetto originale del film, scritto nel 1948 da Piero Te Mini.