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L'interesse di questo piccolo scritto è soprattutto storico. I consigli che vengono suggeriti nel testo oggi appaiono quelli del "buon senso", se rapportati alle conoscenze attuali che permettono una dietetica molto più sofisticata. Tuttavia la differenziazione tra paziente acuto e cronico sono già un dato interessante. Che l'autore si riferisca al paziente piuttosto che alla malattia si comprende quando scrive su "le malattie dell'animo". Quindi paziente acuto e cronico piuttosto che malattia acuta e cronica. È parlare di quell'indosabile "ormone fiducia" costituito di confidarsi, fidarsi e affidarsi così specifico dell'omeopatia. Il terapeuta e il malato si scambiano informazioni con una paritetica reciprocità capace di aiutare, insieme alla terapia, l'obiettivo comune di curare e dove sia possibile guarire. Curare e guarire non sono sinonimi, ma la certezza di essere amati e compresi sono un aiuto fondamentale.