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Una sintesi del pensiero della filosofa per quanto riguarda la sua visione dell'uomo e del suo destino. Savelli segue la virata che Zambrano impone al pensiero, che scende verso la vita per poi risalire. Si apre infatti con i sogni, la vita nel corpo addormentato di cui non siamo consapevoli; e si chiude con il risveglio della coscienza nella luce dell'Aurora. Un aspetto originale del testo è il lavoro delle connessioni: portare i sogni dentro la filosofia; leggere in chiave transpersonale la psiche; ritrovare un nuovo inizio filosofico; ritrovare un metodo del pensiero fondato sul sentire; riproporre una nuova visione del "divino" femminile, partoriente sempre vergine come le antiche dee, pensante. Centro delle connessioni è il soggetto, quello che Zambrano chiama "chi", l'individuo in carne e ossa, la singola donna nella pienezza del sentire che finalmente entra a pieno titolo nella filosofia per trasformare se stessa e la vita. Zambrano resta una filosofa che ha fiducia nel cambiamento e risveglia la speranza.