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Accusato per vent'anni di crimini gravissimi, prima di essere assolto con formula piena, Mario Conte ricostruisce nel dettaglio la propria vicenda giudiziaria. Con la forza e l'efficacia dell'addetto ai lavori, l'ex Pubblico Ministero racconta l'esperienza processuale di un magistrato costretto a vestire i panni del "presunto colpevole". La sua è un'analisi fredda e obiettiva degli errori - talvolta clamorosi -, delle discrasie e delle dimenticanze di chi dovrebbe applicare le leggi e di chi dovrebbe giudicare i cittadini. Con il suo libro, Conte non ha soltanto il merito di dare voce alla propria esperienza, ma anche di suggerire alcune soluzioni ai problemi di un sistema giudiziario che sembra aver perduto i suoi punti di riferimento.