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Nel settore dei servizi pubblici locali l'efficacia nei confronti dei cittadini e delle comunità è frequentemente evocata, come obiettivo delle riforme e come principio ispiratore della gestione. Ciononostante restano in generale modesti i progressi nella diffusione dei servizi e nella tempestività degli investimenti. A partire da tale osservazione, la presente ricerca, promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà, analizza le difficoltà manifestate dalla tradizionale gestione pubblica e anche dagli assetti nati dalle recenti riforme. L'indagine suggerisce che, come nei servizi tradizionali di welfare, la dualità Stato/privato non è sufficiente ad assicurare il miglioramento. Anche nel caso dei servizi di pubblica utilità, gli elementi tipici di un sistema "sussidiario", quali la cooperazione tra individui e tra organizzazioni, le strutture motivazionali della persona, l'ampliamento della libertà di scelta, la valorizzazione delle iniziative innovative, costituiscono fattori chiave per un'organizzazione moderna ed efficace del settore. Attraverso argomenti teorici, casi internazionali e una survey condotta su un campione di manager di Utilities italiane, gli autori avanzano tre proposte per il miglioramento del settore: la sperimentazione della non profit utility, già presente in altri paesi avanzati; il rafforzamento della collaborazione tra stakeholder locali nei progetti di sviluppo delle infrastrutture; la valorizzazione del legame tra operatore e utente nelle attività operative.