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Esiste una maniera consolidata di guardare al progetto, una maniera riduzionistica, rassicurante, non priva di efficacia - fondata sulla descrizione di tutte le attività necessarie al raggiungimento dello scopo, e sulla loro distribuzione nel tempo. Ma l'esperienza di chi si è trovato a governare progetti ci dice che non sempre questa semplificazione è fruttuosa. Nei fatti, il progetto è una rete organizzativa che appare diversa a seconda del punto di vista dal quale la si osserva; il progetto emerge con chiarezza solo nel corso del tempo; nel progetto il tutto non corrisponde semplicemente alla somma delle sue parti; e governare il progetto significa muoversi sull'orlo del caos, agendo per tentativi ed errori. Questo libro parla di progetti e di complessità. E, nella prima parte, un saggio che esplora da diversi punti di vista la filosofia e la cultura del progetto. Ed è anche, in particolare nella seconda parte, uno strumento di lavoro, una cassetta degli attrezzi, quasi un manuale a uso dei project manager. Si rivolge dunque innanzitutto a chi per professione conduce progetti, ma propone riflessioni e stimoli utili più in generale a tutti coloro che si interessano al funzionamento e alla direzione delle imprese. Perché il project management, inteso come governo di sistemi organizzativi instabili e complessi, tesi a un preciso scopo, appare come il paradigma di un nuovo modo di dirigere ogni tipo di impresa.