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"Le quattro conferenze - su Rosenzweig, Heidegger, Gadamer e i Celan - sono annunciate sotto il titolo di Correzioni nella filosofia ermeneutica. Attraverso tutte le conferenze corre però una problematica attuale: destino e compito dell'Europa sono in discussione. Evidentemente è stato Martin Heidegger a ricondurre nel modo più risoluto la tradizione europea anche ai suoi fallimenti e dunque a domande che rimangono aperte. Nel frattempo sono disponibili sempre più materiali sui rapporti epistolari che Heidegger intratteneva. E non è forse proprio in essi che viene alla luce da quali esperienze fondamentali, da quali principi e impostazioni-guida egli abbia preso le mosse? Heidegger aveva spronato ripetutamente Gadamer a concentrarsi sul suo progetto di un libro su Platone. Heidegger e Gadamer si sono richiamati alla poesia e alla intelligenza poetica di Paul Celan. Oggi è a disposizione la corrispondenza di Celan con sua moglie; e in una lunga serie di mostre sono stati esposti i quadri di Gisèle Celan-Lestrange, i cui titoli si devono per lo più a Paul Celan. Questi è conosciuto come il poeta di Todesfuge, in cui i prigionieri dei campi di sterminio parlano a noi. Eppure, dopo questo grande poema, Celan ha potuto scrivere ancora per venticinque anni. Come si può, con i terribili ricordi che egli albergava in sé, riuscire a vivere e cercare un nuovo futuro per l'Europa? La via è forse indicata dallo sforzo comune che Celan volgeva all'arte figurativa e alla poesia?".